Papa Francesco consegna della Campana Marinelli Il tradizionale incontro del mercoledì in piazza S. Pietro tra papa Francesco ed i fedeli richiama folle crescenti da tutto il mondo. Sono fiumi disciplinati di pellegrini,  spesso distribuiti fin in fondo a via della Conciliazione, che non si attendono di poter avvicinare il Papa, forse nemmeno di poterlo scorgere da lontano, ma di poter ascoltarne il messaggio semplice e schietto, rivolto a ciascuno di loro , diretto, “facile”, che non necessita di interpreti ma di seguaci. Questo Papa rivoluzionario e mai convenzionale, ha portato una ventata di freschezza, di fiducia ed ottimismo anche fra i più disattenti e scoraggiati così come ha portato un uragano di sconvolgimenti all’ interno della Chiesa Cattolica.

Per quanto già nei primi giorni del suo pontificato, Francesco abbia sconsigliato i grandi sacrifici sostenuti dai fedeli per partecipare agli incontri in Vaticano, assicurando benedizioni a chi gli fosse vicino unicamente con la preghiera, il fascino della sua persona è di forte richiamo ed Egli si duole per non poter abbracciare personalmente ciascuna delle migliaia di persone venute a salutarlo da lontano. Quanti invece hanno avuto l’immensa fortuna di percepire la Sua vicinanza o persino di sfiorarlo, hanno  avvertito il carisma di chi è unico e allo stesso tempo “condiviso”. Hanno provato gioia! Questo quanto riferito dai fratelli Marinelli, titolari dell’omonima fonderia di campane di Agnone nell’ immediatezza dell’ultimo incontro col Papa avvenuto lo scorso mercoledì. I Marinelli avevano istallato all’interno delle mura vaticane un grande concerto di 8 campane. Contravvenendo al protocollo e ai vaghi programmi che i cerimonieri gli propongono, il Papa si è avvicinato allegro e incuriosito ai lucentissimi bronzi chiedendo che venissero suonati perché “belli lo erano ma bisognava sentirne il suono”! Così il bravo maestro campanaro Vittorio lemme, con enorme emozione, ha improvvisato un concerto di musiche sacre richiesto dal Papa e interamente a Lui dedicato.

Armando e Pasquale Marinelli, in rappresentanza della storica azienda, la più antica del mondo, e a nome della bella cittadina altomolisana, hanno consegnato al pontefice un modello della campana commemorativa del corrente Anno della Fede. In un precedente incontro i Marinelli avevano omaggiato il papa con una particolare campana che riporta, insieme al suo stemma riprodotto per la prima volta sul bronzo, quello di Benedetto XVI.

Un altro piccolo bronzo artistico, ideato e fuso nella fonderia di Agnone,  è stato consegnato al Papa nella stessa mattinata da parte della Corporazione del Beccaio, in rappresentanza della Festa dei Gigli di Nola. Si tratta di un rilievo stilizzato del  Santo Patrono della cittadina, Paolino, a cui è dedicata questa formidabile festa e che, oltre ad essere considerato il protettore dei campanari, è ritenuto tradizionalmente come colui che ha inserito l’uso delle campane nel culto cattolico.