La nostra storia

Una storia lunga quasi 1000 anni quella della Fonderia Marinelli che ha visto alternarsi a momenti di difficoltà momenti di grande soddisfazione. L’ onoreficenza più significativa risale al 1924, anno in cui Papa Pio XI concesse alla famiglia Marinelli il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio. La massima gratificazione ci fu il 19 marzo del 1995 con la storica visita di papa San Giovanni Paolo II in Fonderia.

Campane Marinelli è situata ad Agnone, comune molisano che oggi sfiora i 5000 abitanti, in provincia di Isernia. Di remote origini sannite,importante città medievale e rilevante centro conventuale è nota ovunque per il più antico stabilimento per la fabbricazione delle campane che è pure l’Azienda artigiana a carattere familiare più antica al Mondo.

Da secoli realizziamo il prodotto fatto su misura per te e lo raccontiamo sempre con le stesse parole

“La Fonderia Marinelli che conta oltre dieci secoli di vita, va continuamente acquistando fiducia e simpatia, e ciò per la specchiata onestà grande perizia e serietà di propositi di cui ha dato costante prova. Tutte le campane lavorate direttamente presso la nostra fonderia hanno una caratteristica speciale ben definita derivante dalla esperienza di vari secoli, trasmessa di generazione in generazione, esse infatti si presentano con una forma svelta ed elegante hanno un suono limpido, dolce e squillante e sono di una durata secolare, Tutto questo si deve alla sana e diligente fusione ed alla bontà del bronzo, formato esclusivamente da rame e stagno puro. Esse inoltre sono ornate attentamente con eleganti fregi ed artistici bassorilievi e portano scolpite chiaramente le iscrizioni e le immagini che si desiderano. Da parte nostra, faremo tutto il possibile, per soddisfare completamente la rispettabile clientela che ci onorerà dei suoi ordini.”

1924 – Comm. Pasquale Marinelli

2024 – Comm. Armando Marinelli, cav. Pasquale Marinelli

Storie di Campane

E’impossibile individuare l’inventore delle campane. Probabilmente furono i popoli orientali che ne fecero uso per primi dato che se ne sono rinvenute tra i reperti archeologici più arcaici della Cina. Sappiamo che oltre 2 millenni orsono i filosofi indiani usavano riunirsi a mangiare e pregare al suono di campanelle. Anche nell’antico Occidente, presso gli Etruschi, ne era ben diffuso e differenziato l’utilizzo. Il sepolcro di re Porsenna è decritto come sormontato da filari di piccole campane che tintinnavano perennemente al vento in sua memoria. Le campane avevano però anche un significato più prosaico, come in Grecia e poi a Roma dove venivano impiegate per segnalare l’apertura dei banchi al mercato. Quando si passò a forme più grandi si ritenne che il bronzo della Campania fosse il migliore e proprio da “vasa campana” (“vasi campani” a forma di vaso o tazza rovesciati) ne deriverebbe il nome. Leggenda vuole che il suo inventore sia stato San Paolino, Vescovo di Nola (354-431 d.C.). Probabilmente lui ne codificò l’utilizzo durante le celebrazioni cristiane. La Campana col tempo è stata identificata come un simbolo che ci affratella, divenendo sempre più un emblema religioso e sociale. Alcuni personaggi storici come Saladino, Maometto, Calvino erano invece nemici delle campane. Tutt’oggi dagli alti minareti musulmani l’invito alla preghiera è rigorosamente sollecitato dai muezzin e non dalle campane cui si attribuivano poteri straordinari. Tale forza era stata aumentata dal fatto che la Chiesa le aveva considerate “res sacrae”, benedicendole e imprimendoci iscrizioni che parlavano di comunione tra terra e cielo. Probabilmente i primi costruttori di campane erano monaci e, se inizialmente anche quelle per le chiese erano in ferro battuto, in seguito, legando rame e stagno, le fusero in bronzo rendendole melodiose ed armoniche. In seguito i fonditori di campane divennero artigiani talmente esperti e raffinati da essere i soli a ricevere la fiducia degli scultori rinascimentali per la realizzazione in bronzo delle loro opere. La ricerca di caratteristiche qualità sonore avverrà in seguito ma già nel XVII secolo si elaboravano in Europa “scale campanarie”che legavano alle proporzioni di ciascuna campana un riscontro musicale. Attualmente c’è ancora un luogo, nel cuore dell’Italia, dove nasce la voce degli Angeli: è Agnone delle campane, dove da mille anni perdura l’arte della fusione dei bronzi sacri.

Campane da 1000 anni

La Pontificia Fonderia di Campane Marinelli è la più antica specializzata nella costruzione di campane. Detiene anche il primato come Azienda artigiana a conduzione familiare più antica al mondo. Attualmente vi opera la 27’ generazione di fonditori della dinastia Marinelli. E’ l’unica sopravvissuta delle varie famiglie di fonditori di campane di Agnone e da otto secoli si tramanda ininterrottamente, di padre in figlio, quest’arte antica. Nel Museo storico della Campana è conservato un raro esemplare di campana gotica che la tradizione vuole fusa 1000 anni fa proprio ad Agnone. E’ infatti probabile che campane in bronzo di notevoli dimensioni si producessero nella cittadina anche prima del 1200. Certo è che Nicodemo Marinelli, “Campanarus”, nel 1339 fonde e firma una campana di circa 2 quintali per una chiesa del frusinate. Campane agnonesi di raffinatissima fattura, che vanno dal XIV secolo in poi, sono visibili non solo presso il Museo Marinelli, ma su molti campanili dai quali tutt’oggi espandono il loro suono.

Nascita delle Campane Marinelli

Una storia lunga oltre 1000 anni quella dei fonditori Marinelli che hanno visto alternarsi momenti di difficoltà a momenti altamente gratificanti. Già nel 1862 la Fonderia era presente all’Esposizione Universale di Londra con un concerto di 10 campane suonato a tastiera tanto acclamato da meritare la Medaglia d’Oro ed un diploma da re Vittorio Emanuele II. L’attestazione più significativa risale al 1924, anno in cui Papa Pio XI concesse alla Fonderia Marinelli il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio. Durante la seconda guerra mondiale la Fonderia dovette sospendere l’attività produttiva essendo state requisite le campane il cui metallo veniva utilizzato per scopi bellici. Il Palazzo Marinelli che ospitava sia i laboratori che la residenza di famiglia fu evacuato ed occupato dalle truppe tedesche che lo utilizzarono come Quartier Generale. La sua posizione fu considerata strategica, disponeva di grandi sale e grandi terrazzi affacciati sulla vallata, inoltre ospitava la TIMO(Telefonia Italia Medio Orientale), l’ unico punto di telecomunicazione sul territorio La ripresa dell’attività nel dopoguerra fu dura ma già nel 1949 fu assegnato alla Fonderia Marinelli, il compito prestigioso di fondere le campane della Badia di Montecassino, in ricostruzione dopo i distruttivi bombardamenti. Purtroppo già nel 1950 un devastante incendio li costrinse ad abbandonare la vecchia sede e a realizzare una nuova officina alla periferia del paese. Nonostante ciò si continuò a fondere campane per le chiese più note ed amate della cristianità e per quelle moderne che stavano nascendo. Nel 1954 il Presidente della repubblica Einaudi insignisce la Fonderia Marinelli della Medaglia d’Oro “quale premio ambitissimo alla Ditta più anziana per attività e fedeltà al lavoro in campo nazionale”. Nel 1999 il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, nello scoccare un bronzo a lui dedicato, inaugurò il Museo Storico della Campana titolato”Giovanni Paolo II “in onore al Papa Santo che il 19 marzo del 1995 aveva visitato la Fonderia di Agnone. Il lavoro dei fonditori Marinelli prosegue inalterato sia per la tecnica di produzione, che è quella del Medioevo, sia per la perizia, la passione e la professionalità cui ci si dedica da 18 secoli.

Campane storiche del 20° secolo dalla Fonderia marinelli

IL CONCERTO CAMPANARIO DELLA BASILICA DI POMPEI

A 100 anni dall’istallazione del grande concerto di campane per il Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario i fonditori Marinelli ritornano sull’imponente campanile che tanto prestigio diede alla loro industria per opere di manutenzione straordinaria. La memoria dei protagonisti si mantiene viva nelle attuali generazioni, la 26esima e la 27 esima. Per la progettazione e la fusione delle 8 grandiose campane fu allestita una fucina semi-permanente e le maestranze ed i titolari, con le loro famiglie, si trasferirono da Agnone a Valle di Pompei per lunghissimi 6 anni. Essi portarono con loro il mistero della fusione del bronzo e il segreto custodito nel profilo delle sagome di noce stagionato. Poco altro. Nel frattempo nacquero bambini e si fusero campane per tutto il territorio. Pasquale Marinelli, classe 1921, diede i suoi primi passi nella casa del beato Bartolo Longo. Le campane della Basilica Mariana sono indissolubilmente legate alla storia dell’antica famiglia di fonditori molisani. Probabilmente fu l’eco della loro magnificenza e sonorità che portò il pontefice Pio XI a concedere alla Ditta Marinelli, “per merito”, il TITOLO PONTIFICIO di cui nel 2024 si festeggerà il Centenario. POSTE ITALIANE EMETTERA’ UN FRANCOBOLLO CELEBRATIVO CON ANNULLO FILATELICO A 25 ANNI DA QUELLO DEDICATO AL MUSEO DELLE CAMPANE PER COMMEMORARE IL GRANDE GIUBILEO DEL 2000 In questa occasione le campane di Pompei, tra le più belle al mondo, saranno le grandi protagoniste.

PONTIFICIA FONDERIA DI CAMPANE MARINELLI